Il miglior modo per vivere le isole è quello di muoversi via mare, noleggiando un gommone o una barca, oppure facendosi accompagnare da uno dei pescatori che nel periodo estivo si dedicano al turismo. È dal mare che è possibile godere di certi anfratti, certe baie, altrimenti difficilmente raggiungibili via terra.

Salpando dal porto di Levante per il periplo dell’isola (circa 28 km) verso nord, costeggiando Vulcanello si osserva lo spaccato longitudinale del cratere di Vulcanello.

Dopo aver oltrepassato Punta Samossà e Punta del Roveto, si trova la Valle dei Mostri con le sue insolite rocce (proprio a forma di mostri).

Passando per la spiaggia delle Sabbie Nere e, a ponente, accanto al Faraglione delle Sirene, si incontrano le spettacolari Cale del Formaggio e di Mastro Minico, con le loro poco frequentate spiaggette separate da promontori lavici che si protendono verso il mare: è una costa straordinaria con pendii scoscesi e molto frastagliata.

Superata Punta del Monaco, dopo il promontorio Testa Grossa, si scopre una piccola baia cinta dalle rocce a strapiombo del monte Lentia (sottostante il villaggio dove sono posti gli appartamenti e accessibile anche attraverso la strada dal villaggio).

Sulla sinistra, il basso fondale contornato da scogli forma il cosiddetto Bagno delle Vergini, una piscina naturale dall’acqua color verde smeraldo.

In fondo, la Grotta del Cavallo: vi si può entrare ammirando la volta e fare un bagno con il riverbero del sole che crea giochi di luce in un’acqua limpida che va dal verde al blu.

Si susseguono Capo Secco con il suo Scoglio Quaglietto, Spiaggia Lunga, Punta Conigliera, così denominata per la gran quantità di conigli che s’incontrano, strapiombi e formazioni laviche orizzontali solcate da canaloni, sino ad una bassa lingua di terra dove appare la torre bianca del Faro Vecchio.

Ecco lo “Scario”, scalo di Gelso, e, subito dopo, la spiaggia dell’Asino. È costituita da sabbia nera, organizzata con lettini, ombrelloni, pizzeria e ristorante. Una sosta è d’obbligo.

Tra Punta dell’Asino e Punta bandiera vi è la spiaggia di Cannitello, che insiste in una baia più piccola. Anch’essa ha sabbia nera, è molto curata, riservata e tranquilla, i pochi ombrelloni sono in palme ed il bar è tra le rocce ed il verde. Anche qui una sosta è d’obbligo per godere del fantastico mare.

Ripartendo verso Punta Bandiera si scorgono terrazzamenti e case coloniche oltre che Punta Molo di Femmina; ancora Punta del Grillo, in cui la colata lavica ha creato una serie di piccole e splendide grotte. Il luogo è bellissimo per i giochi di luce e la presenza di una sorgente di acqua calda.

Dopo il bastione di Punta Luccia, si apre la Cala Rossa, dai profondi fondali, con Punta Roja in corrispondenza di uno scoglio con la statua della Sirenetta. Costeggiamo il versante settentrionale del Cratere della Forgia Vecchia con le frastagliate punte nere e siamo di nuovo al Porto di Levante.